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sabato 16 ottobre 2021

Nei Tuoi Occhi

Colori le mie giornate
non di bianco
ne di giallo
come il sole solenne

una tonalità di marrone
svela
madre terra 
dipinta nei tuoi occhi.



Oltre il Sole, la Terra

La poesia d'amore ha spesso cercato nel cielo, nel sole e nelle stelle le metafore per descrivere la persona amata. La mia poesia "Nei Tuoi Occhi" nasce dal desiderio di ribaltare questa prospettiva, di allontanarsi da una luce "solenne" e distante per trovare un valore più profondo, tangibile e vitale. Questo post offre un'interpretazione di questa poesia d'amore, un commento al testo poetico che celebra una bellezza autentica, radicata non nel cielo, ma nella terra che troviamo, a volte, dipinta negli occhi di chi amiamo.

L'analisi di questa poesia si sviluppa in due momenti distinti: prima una negazione, poi una rivelazione. Il testo si apre con una classica dichiarazione d'amore, "Colori le mie giornate", ma subito ne definisce la natura in modo originale, rifiutando i simboli convenzionali della gioia. Il colore che la persona amata porta non è il "bianco" della luce pura o il "giallo" abbagliante del "sole solenne". Definire il sole "solenne" è una scelta chiave: gli attribuisce un carattere maestoso ma distante, quasi impersonale. Il poeta ci sta dicendo che l'amore che riceve non è un'illuminazione grandiosa e formale, ma qualcosa di più intimo e vicino. La vera natura di questo colore, e quindi di questo amore, viene svelata nella seconda strofa. È "una tonalità di marrone", un colore umile, spesso trascurato dalla lirica tradizionale. Questa scelta è una potente dichiarazione a favore di una bellezza autentica e non idealizzata. E questo colore non è fine a se stesso, ma "svela" una verità più profonda. Il significato della poesia esplode nell'immagine finale: negli occhi marroni dell'amata è "dipinta" nientemeno che "madre terra".

La poesia di madre terra trasforma un semplice dettaglio fisico in una metafora universale. Il marrone degli occhi diventa il colore della terra fertile, del legno, delle radici. L'amore descritto non è un'infatuazione passeggera, ma un sentimento che dà stabilità, nutrimento e senso di appartenenza. È una poesia sulla stabilità in amore, che celebra un partner che non abbaglia, ma che accoglie; che non è un astro irraggiungibile, ma una "casa" solida e vitale. 

Questa poesia d'amore per occhi marroni diventa così un inno a un amore maturo e consapevole, un amore profondo che trova il suo valore non in ciò che è eccezionale e celeste, ma in ciò che è fondamentale, essenziale e terrestre. È la scoperta di un intero mondo, fertile e sicuro, nello sguardo della persona amata.

"Nei Tuoi Occhi" è una celebrazione dell'amore che non ha bisogno di metafore celesti per affermare il suo valore. È un omaggio alla bellezza autentica e a un sentimento che non si limita a illuminare, ma che sa nutrire, sostenere e dare radici, proprio come la terra. È la riscoperta di come lo sguardo di una persona possa contenere il dono più prezioso: il senso di essere, finalmente, a casa.


~mia.

giovedì 2 settembre 2021

Girasoli

Al calar della bella stagione
un esercito ricopre l’intero campo,
ora tutti col capo chino.
Assolto il loro compito
non sorridon più 
all’ anelante sole,
avvolti in eterei manti
son devoti al nuovo padrone.



Il Volto Chino dei Girasoli

Quando pensiamo ai girasoli, la nostra mente corre all'estate, a campi dorati e a corolle che seguono gioiose il cammino del sole. La mia poesia "GIRASOLI", pur partendo da questa immagine, la cattura nel suo momento più malinconico e solenne: la fine della bella stagione. Questo post offre un'interpretazione di questa poesia contemporanea, un commento al testo poetico che esplora il simbolismo dei girasoli non come emblema di vita, ma come metafora della fine di un ciclo, della dignità nella decadenza e della devozione a un nuovo, oscuro padrone.

L'analisi di questa poesia si apre in un'atmosfera crepuscolare, "al calar della bella stagione", un'ambientazione che preannuncia una poesia sulla fine dell'estate e l'inizio del declino. La prima, potente immagine è quella di un "esercito" di girasoli. Questa metafora dell'esercito di fiori è cruciale: non sono una folla allegra, ma una schiera ordinata, disciplinata, che suggerisce una vita di dovere e forse di lotta. La loro condizione attuale è una rottura totale con l'iconografia classica: sono "ora tutti col capo chino". Questo gesto di chinare il capo, che è il cuore del significato della poesia, è polisemico: è un segno di sconfitta di fronte al tempo che passa, di lutto per il sole perduto, di umiltà, o semplicemente il peso fisico di una vita portata a compimento. 

La poesia prosegue spiegando la ragione di questa postura: "Assolto il loro compito". Questa è una poesia sul ciclo della vita che non parla di una fine ingiusta, ma di una transizione che avviene dopo che lo scopo è stato raggiunto. Il loro dovere, quello di "sorridere" e seguire "l'anelante sole", è terminato. Hanno vissuto la loro stagione di luce e ora la loro devozione si sposta. Avvolti in "eterei manti" – forse la nebbia autunnale, forse la patina della decadenza – i girasoli si consacrano a un "nuovo padrone". L'identità di questo padrone è lasciata volutamente ambigua, ma le interpretazioni convergono verso le forze del declino: la terra che li reclama, la gravità che ne piega il capo, la notte che vince sul giorno, o la morte stessa. Questa poesia sull'autunno e la decadenza non è però disperata; c'è una solennità quasi militare in questa ordinata sottomissione. I girasoli non si ribellano al loro destino, ma lo accettano con una devozione che ha del sacro, mostrando una dignità profonda proprio nel momento del loro tramonto.

"GIRASOLI" ci invita a guardare oltre l'immagine solare di questi fiori per scoprire la bellezza struggente del loro autunno. È una meditazione sulla fine di ogni ciclo vitale, che ci insegna come, una volta compiuto il nostro dovere, ci sia una forma di grazia e di dignità nell'accettare il cambiamento, nel chinare il capo e nell'affidarsi a ciò che verrà dopo. È un tributo alla bellezza che risiede non solo nel pieno splendore della vita, ma anche nel suo lento e solenne congedo.

Vi siete mai soffermati a guardare un campo di girasoli a fine stagione? Quali emozioni vi ha suscitato la loro postura, quel capo chino rivolto verso la terra?


~mia.

Un Arrivederci, Non un Addio: Nuove Ali per le Nostre Storie!

Cari lettori, eccoci arrivati a un momento speciale, un crocevia nel nostro percorso qui sul blog con dominio personalizzato. Con un po'...